E’ stata una settimana all’insegna degli omicidi in America ma a spaventare sono i motivi che hanno portato a due tremende uccisioni. Prima il padre di un ragazzino sgozza un amico del figlio dopo aver letto gli insulti che questo ha rivolto al pargolo su Xbox LIVE e poi l’eclatante omicidio di Crooks Noah di Osage, Iowa che ha sparato a sua madre ben 20 colpi di fucile dopo che questa, 3 ore prima, gli aveva confiscato il suo videogioco preferito: Call of Duty.
E’ possibile che i videogames provochino così tanta rabbia nelle persone? E’ possibile uccidere a 14 anni la propria madre con 20 colpi di fucile perché gli era stato ritirato Call of Duty? Noi non siamo qui per processare il titolo Activision o Xbox LIVE, anzi, tutt’altro. Dopo questi due episodi negli USA è tornata alla ribalta l’annosa diatriba fra chi difende i videogames e chi invece li demonizza definendoli violenti e potatori di violenza casalinga e per le strade delle città.
CITAZIONE
"Non sto scherzando affatto. Lei è morta. Ho paura. Ho ucciso mia mamma con la mia calibro 22. Non so perché l’ho fatto. Ho cercato di violentarla. Ho cercato di violentarla, ma non ho potuto farlo."
Queste sono le parole di Crooks (nella foto) al numero delle emergenze 911. Un ragazzo definito normale dagli amici. La sua calibro 22, definito anche fucile per bambini e sponsorizzato anche con spot televisivi, gli era stata regalata per il compleanno, a 14 anni. Un po’ ciò che è successo nel Kentucky dove un bambino di appena 5 anni ha ucciso la sorellina di 2 con un colpo di fucile (per bambini) che gli era stato regalato sempre per il compleanno: “eravamo convinti di aver tolto tutti i proiettili” ha detto poco dopo alla polizia la madre.
Il focus della questione, quindi, potrebbe e dovrebbe spostarsi ed essere spostato sulla vendita facile delle armi negli States: una questione che, però, va a toccare lobby e denaro, tanto denaro. Vi lasciamo con lo spot televisivo che pubblicizza i così detti fucili Made for Youths (fatti per i piccoli) lasciando a voi le conclusioni.
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