Digimon fanfiction

The seventh

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  1. TakeruTakaishi
     
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    Importante!! Dato che sto pubblicando la mia fanfiction anche su Fanworld.it (in contemporanea al forum), temendo di essere considerato un plagiario su quel sito, scrivo qui che sto pubblicando la storia su entrambi: sul forum e su Fanworld!!

    Episodio 1: Il furto inspiegabile

    14 settembre 2011 ore 23.43
    Stati Uniti d’America, Pentagono


    Si mosse veloce, nessun agente riuscì a vederlo. Buio. Le luci al neon che illuminavano il corridoio circolare del Pentagono tremavano accendendosi e spegnendosi come in balia di un imminente corto circuito e come se sapessero che in quella notte sarebbero accaduti quei fatti, sarebbe successo quell’evento, che avrebbe poi dato inizio a tutta la nostra storia.
    Il rumore dei passi in corsa insospettì l’agente Johns che si girò di scatto. Un’ombra attraversò la stanza di corsa.
    <<Who is there?>> gridò. <<Log in! If you aren’t an agent, come out with your hands up!>>
    Nessuna risposta. Johns si avvicinava lentamente alla curva del corridoio consapevole della presenza di qualcuno. Un attimo. Il forte dolore alla testa lo fece svenire.
    <<neanche il tempo di dare l’allarme… poveretto… non posso permetterti di intralciarmi.>>
    Si avvicinò a lui e staccò violentemente la tessera magnetica dal cinturone dell’agente Johns. Camminando lentamente, come se ormai nulla lo preoccupasse, si avvicinò alla sala del computer principale e, passando la card nella serratura elettronica, aprì la porta. Un’enorme portone di acciaio inox gli sbarrò la strada.
    <<quanta protezione inutile…>> pensò.
    Digitò sul pannello alla sinistra del portone una serie di numeri e la porta si aprì. Ora davanti a sé aveva solo la sala, la sala in cui avrebbe trovato il suo “tesoro”. Entrò lentamente, evitando i laser che infestavano il pavimento, con la stessa bravura di un ballerino da “Teatro alla Scala”. Si avvicinò al computer principale.
    <<enorme!>> pensò.
    Si chiese come mai non aveva trovato ancora un modo per disattivare il sistema di allarme di laser, ma poi tirò fuori da una tasca un CD dati. Lo infilò in una delle porte del computer e digitò dei numeri sulla tastiera. Lo tirò fuori e in quel momento comparve qualcosa di imprevedibile. Lesse e tradusse la schermata: “Digitare password”. Ecco quale doveva essere il sistema per non permettere ad anima viva di uscire di lì. Senza sapere la password nessuno sarebbe più uscito da quella porta e sarebbe scattato l’allarme. Silenzio. All’improvviso un botto. Un allarme in lontananza si faceva sempre più udibile.
    Gli agenti della sicurezza dell’edificio si stavano tutti dirigendo verso la sala del computer principale.
    <<avrei dovuto ucciderlo!>> Pensò, ma ormai era troppo tardi, urtò senza volerlo uno dei laser. “Maledizione!” imprecò. Johns aveva dato l’allarme.
    L’agente Rowan fece passare la tessera nel dispositivo e la porta si aprì. Digitò 2523532 sul display e la seconda porta si aprì.
    In quel momento, con sorpresa di tutti, ogni singolo agente sbarrò gli occhi. Non c’era nulla nella stanza, se non il computer. Non anima viva. Nessun essere umano.

    La mattina dopo, alle 6.30 del 15 settembre, in Italia una ragazza aprì pigramente gli occhi. Come ogni anno era arrivato il primo giorno di scuola anche per lei. Come era consuetudine ormai da cinque primi giorni dell’anno di scuole superiori, Sonia scagliò violentemente la sveglia contro il pavimento con tale forza da distruggerla in mille pezzi. Ormai i suoi genitori al piano di sotto non ci facevano più caso. L’unica preoccupazione di suo padre era che ne avrebbe dovuta comprare un’altra il giorno stesso. Si vestì rapidamente di viola, suo colore prediletto, si pettinò i capelli castani stando attenta a ricreare la piega finale verso l’esterno e si mise il cerchietto con in cima la rosa rossa e si mise gli stivaletti. Afferrò poi la borsa e se la mise a tracolla. Come ogni mattina ormai da cinque anni, si fece dare da suo padre i soldi per la merenda e per la colazione in un “lussuosissimo” bar del paese.
    Scese le scale e uscì di casa salutando i suoi genitori e si diresse verso il suo panettiere di fiducia dove comprò la sua focaccia quotidiana.
    <<che noia>> sbuffò salendo sull’autobus delle sette.
    Il traffico le impose di scendere alla fermata prima e di farsi a piedi i cinquecento metri che la separavano dal bar.
    Appena ebbe messo piede all’interno dell’edificio scolastico erano le 8 meno cinque, il solito orario… Sonia prese il foglio su cui aveva stampato la cartine della scuola con la nuova disposizione delle classi e sbuffando salì le scale per il secondo piano.
    Si soffermò davanti alle macchinette delle bibite fredde. La ragazza che inserì la moneta da un euro in essa le sembrava familiare. Anzi, di famiglia. Le tirò una pacca sulla spalla e, sorridendo come non mai, disse lei:
    <<salve Sabry!!>>
    In preda allo spavento la ragazza bionda si girò e nel far ciò fece cadere la lattina di tè alla pesca che aveva appena comprato.
    <<sempre la solita! Non l’avrai vinta finché non morirò!>>
    <<beh, a dire il vero mi chiedevo che cosa ci facessi qui. Non sai dov’è la tua classe?>>
    <<no e ti sarei grata se tu mi dicessi dov’è, so che hai la cartina, ce l’hai ogni anno…>> disse Sabrina girandosi verso il corridoio e imboccandolo. Sonia la seguì e la indirizzò verso il corridoio laterale destro indicandole perciò la locazione della 5°A del Liceo Scientifico Tecnologico Hongo. Sabry, prima di intraprendere i cinque metri rimanenti, si rivolse all’amica d’infanzia:
    <<aaron e l’altro ragazzino che sta sempre con lui sono già in classe! Gli ho visti prima!>>
    <<grazie Sabry! Ci vediamo dopo!>>
    <<oggi pomeriggio a casa mia alle quattro! Ricorda!>>
    Dopo essersi congedate le due ragazze andarono ognuna per la loro strada. Sonia prese la cartina e la stropicciò. Girato l’angolo del corridoio, dove c’erano le macchinette delle bibite, la ragazza si trovò davanti alla 5°C. Il chiasso che proveniva dal suo interno era assordante. Sonia entrò e subito due o tre maschi le si accollarono.
    <<ciao bella! Passate bene le vacanze?>>
    <<mi dicono che hai perso la…>>
    Questo non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò contorto con la testa e le braccia ripiegate tra le gambe, intermente nel bidone delle immondizie della classe. Nessuno si stupì della reazione della ragazza, la conoscevano tutti, Sonia era nota per la sua fama di maschiaccio. Non poteva tollerare le chiacchiere e i pettegolezzi stupidi e infondati. Una ragazza le si parò davanti. Riccia, bionda, esattamente il tipo di persona che Sonia detestava più di ogni altra cosa. Chiara Persi era nota per il suo carattere tipico delle ragazze che lei definiva come “gatte morte”, le classiche figlie di papà che si danno delle arie e credono di essere le più “cool” che mondo. L’unico “cool” che Sonia, però, notava in lei era la somiglianza della sua faccia ad un ben’altro “cul” e più precisamente alla Maialina Piggy dei celebri Muppets.
    <<non ti azzardare a fare del male al mio gioiellino!>> gridò come in preda al demonio.
    Sonia la guardò con aria schifata ma calma, conscia della “situazione penosa” di vita in cui la sua compagna di classe si trovava. La guardò quindi sorridendo e le rispose con tutta la calma necessaria:
    <<al posto che elemosinare la pietà di un povero ragazzino come una cagna randagia, chiamandolo ‘gioiellino’ e al posto di farti i cavoli della mia compagna di classe, – aggiunse riferendosi evidentemente a sé stessa – fossi in te, mi preoccuperei della tua faccia, che assomiglia più che altro, ad un camion dell’immondizia.>>
    Scocciata dalla risposta di questa, Chiara (o “Payass” come la chiamavano gli altri, senza un motivo apparente) fece per rispondere, ma venne interrotta da una voce maschile proveniente dall’altra parte della classe:
    <<ha ragione Sonia. Se qualcuno ti accusasse di non essere più vergine alla tua età, tu non ti arrabbieresti?>>
    Il ragazzo castano, appoggiato al muro, rimase perfettamente immobile mentre diceva queste parole. Chiara invece rimase paralizzata dallo stupore di quella risposta. E si sorpresa ancora di più quando Sonia, che neanche si era girata per guardare in faccia il ragazzo che aveva parlato poco prima, aggiunse rivolgendosi al ragazzo, come se stesse parlando a lui solo:
    <<chiaramente non si rimarrebbe scandalizzata più di tanto da un’affermazione tanto stupida, anzi, ne trarrebbe beneficio di tale ‘accusa’ per farsi pubblicità…>> Poi cambiò tono e si rivolse ancora alla ragazza: <<in fondo, tu non devi preoccuparti di questo, giusto Payass?>>
    Chiara la guardò. Il suo viso divenne rosso. Tutta la classe intratteneva le risate.
    <<e poi Aaron ha perfettamente ragione! Non dovresti neanche preoccuparti che qualcuno azzardi una cosa simile su di te… sta tranquilla, la tua faccia ti protegge perfettamente da ogni accusa di quel genere…!>>
    Tutti si misero a ridere alla battuta acida di Sonia, che, sogghignando, si girò verso Aaron raggiungendolo. Il ragazzo, dal canto suo, conosceva troppo bene Sonia e sapeva che sarebbe esplosa nuovamente se non fosse intervenuto lui. Aaron Saturn era, come molti, un ragazzo sul metro e ottantacinque con capelli castani semi-lunghi che gli arrivavano più o meno alla fine del collo. Indossava dei jeans che non erano né lunghi né corti, diciamo che gli arrivavano oltre il ginocchio, e una maglietta verde con disegnato un fumetto. Accanto a lui c’era un altro ragazzo all’apparenza sveglio e sorridente. Anche lui si alzò in piedi. Era poco più basso di Aaron ed era anch’egli castano. Era magro e indossava delle scarpe di marca bianche. Sonia gli si avvicinò e salutò con un sorriso:
    <<aaron! Davide! Piacere di rivedervi!>>
    Davide era un ragazzo simpatico, la classica persona popolare in una classe. Nessuno si era mai chiesto come faceva ad essere tanto amico di un ragazzo così “strano” come Aaron, ma a lui non importava dei pettegolezzi. Odiava qualunque forma di cattiveria e praticava molto il calcio e il karate. Sonia era l’unica ragazza che temeva!

    Giuly passò per il corridoio correndo, era in ritardo per il suono della campanella. Si diresse verso l’aula in cui in precedenza era entrata Sabry e vi entrò di fretta. Al suo ingresso la professoressa si girò e alzò lo sguardo in modo da inquadrare completamente il viso dell’alta ragazza riccia e mora. Ansimando chiese scusa e si diresse verso il suo posto, tenutole da Sabry stessa. La professoressa la interruppe nel suo tragitto:
    <<giulia Rivers, stavo proprio per dire il tuo nome…!>>
    Giuly, che non era mai stata, come Sonia o Sabry, una ragazza impulsiva e qualche volta anche maleducata, chiese scusa e si sedette al posto a lei designato.
    <<sei in ritardo Giuly! Dove sei stata??>>
    <<scusa Sabry, è che non trovavo l’aula e il pullman ha ritardato!!>>
    <<aha>> annuì l’amica, poi proseguì: <<ti sei persa la sclerata mattutina della Cerbi! Ha ripreso Alex per via del suo abbigliamento da bulletto!!>>
    Un ragazzo scuro e dai capelli quasi rasi, sentendosi tirato in ballo, si rivolse direttamente a Giuly:
    <<uffa! Lo sai che quella si arrabbia sempre per tutto! È una alla vecchia maniera!>>
    <<oh! Taci Alex!>>
    Alessandro Nimbieri, detto “Alex il Nimber” dagli amici, era sempre stato un tipo alla moda, come Sabry. Indossava spesso la tuta a causa della sua – a detta di molti – eccessiva attaccatura allo sport e detestava quando qualcuno glielo faceva notare.
    La lezione proseguì a lungo e alle due del pomeriggio ogni ragazzo era già a casa sua.
    Alle quattro e venti il campanello di casa Bianchi suonò. Sabry, che d’altronde vi abitava, corse ad aprire la porta. Un ragazzino di media statura biondo entrò chiedendo il permesso gentilmente. Sabry lo guardò e rimproverandolo disse:
    <<sei sempre in ritardo! Dovresti smetterla Theo!>>
    <<lo so Moonlight, non me lo devi ripetere ogni volta! È che ho perso il primo bus!>>
    <<non chiamarmi con quel nome!!>> concluse la ragazza facendo strada a Matteo Bresciani per poi farlo accomodare in salotto insieme agli altri: Aaron, Dave, Sonia, Alex e Giuly si stavano già abbuffando di patatine e popcorn. Theo si avvicinò a Sonia che gli fece spazio.
    <<come è andato il primo giorno di scuola?>> chiese sorridendo.
    <<oh… stamattina ho fatto una bella scenata a una ragazza!>> Rispose Sonia fiera di sé.
    <<questa non è una novità! Lo sanno tutti che perfino i professori stanno attenti a metterti voti bassi!!>> Scherzò Aaron.
    <<non è vero!!>> Sorrise la ragazza che divenne rossa.
    Sabry spalancò una porta e si gettò sul divano di pelle tanto rapidamente che Dave non fece neanche in tempo a scansarsi. Accese la TV.
    <<avete portato tutti i vostri NDS (Nintendo DS)?>> chiese poi non distogliendo neanche un secondo lo sguardo dal televisore.
    <<si!>> Esclamarono tutti in coro, tranne Alex che finse di non averlo portato in modo tale da provocare l’arrabbiatura di Sabry, che gli diede un colpo quando scoprì che in realtà ce l’aveva con sé.
    La televisione era tuttavia non funzionante.
    <<strano!>> suggerì Sabry: <<fino a poco fa andava…>>
    Ma non fece in tempo a finire la frase. Qualcosa successe… qualcosa che i ragazzi non seppero spiegarsi subito. La televisione si accese di colpo e una luce abbagliante invase la stanza. Per un lasso di tempo, tempo che nessuno di loro avrebbe saputo contare, tutti quanti si sentirono leggeri. Poi tornò il peso e sentirono come un rimbombo. Poi il vento. Il vento trai capelli. Nessuno di loro aveva sentito mai una sensazione così bella. Sembrava quasi di volare. Il primo impavido che ebbe il coraggio di aprire gli occhi fu proprio Alex. Cacciò un urlo che fece spaventare tutti!
    Nel vuoto! Stavano cadendo da migliaia di metri di altezza e sotto di loro una cascata circondata da un terreno che sembrava costituito da rocce. La paura li assalì all’improvviso.
    Stranamente, tuttavia, la caduta non fu per niente dolorosa. Come se il dolore in quel posto non potesse esistere. Giuly fu la prima a domandare “dove siamo” e “come ci siamo arrivati”. La prima ipotesi, abbastanza agghiacciante devo ammettere, è stata quella della morte… ella aveva ipotizzato che, colpiti dal fascio di luce della televisione dell’amica, i ragazzi fossero tutti morti e finiti in paradiso.
    La cosa che però aveva attratto di più Aaron, era stata lì davanti per tutto il tempo. Una sorta di torre altissima, che toccava le nuvole e le oltrepassava. Era blu come il cielo e perciò per vedere fin dove arrivava bisognava riuscire a distinguerla da esso. Il ragazzo guardò attentamente la porta che portava ad essa e, quello che sembrava, un ponte sopra la cascata.
    <<passiamoci!>> esultò. Non uno dei ragazzi ebbe il coraggio di seguirlo alla prima incitazione, ma poi la paura si tramutò nel desiderio di trovare qualcuno in quella torre che potesse spiegare loro qualcosa di quello che gli era successo.
    Corsero per dieci minuti per superare il lunghissimo ponticello che, nonostante la piccola mole, sembrava reggerli tutti senza muoversi troppo. Theo fu il primo a scendere da esso e bussò forte sul portone che da lontano sembrava molto più piccolo. Lentamente, uno ad uno, ogni ragazzo arrivò davanti alla porta. Ogni tocco che uno di loro faceva per bussare rimbombava fortemente nei dintorni, producendo un’insolita eco.
    All’improvviso un rumore di passi dall’interno, la porta si aprì leggermente e poi si spalancò. Immaginate voi la sorpresa e lo spavento del gruppo quando un drago aprì loro la porta e li chiese di seguirli!
    Tenendo alta la guardia i ragazzi decisero di accontentarlo.
    <<chi sei?>> Domandò curiosa Giuly – e come biasimarla….
    <<sono Majiramon.>> disse calmo il drago proseguendo il cammino e non girandosi a guardare i ragazzi che lo seguivano silenziosamente.
    Solo Giuly continuava a fare domande del tipo “Siamo morti?”, “Dove ci troviamo?”, domande a cui il drago si limitava ad annuire o a fare cenno di no. Nel primo caso Giuly si sentì sollevata perché il mostro scosse la testa, mentre per la seconda, Majiramon che si sentiva scocciato dalle ripetute domande della ragazza si girò per la prima volta, indicando il NDS di Giuly e chiedendole di tirarlo fuori. La ragazza obbedì: aprì la custodia e notò che esso si era messo a lampeggiare. Quando lo aprì sullo schermò apparvero delle scritte, Giuly le lesse ad alta voce:
    <<majiramon, Digidrago Sacro, Livello Evoluto, Tipo Dati, Tecnica è “Frecce Incandescenti”>>
    Sonia proseguì: <<digidrago sacro? Cos’è un Digidrago?>>
    Il Digidrago pigramente si fermò davanti ad una porta e rispose:
    <<oltre questa soglia troverete chi potrà darvi una risposta.>> detto ciò aprì l’uscio e fece entrare i ragazzi.
    Dall’interno una voce anziana, roca, calma e allo stesso tempo veloce rispose:
    <<grazie Majiramon. Puoi congedarti.>>
    Al sentire di queste parole il Digidrago chinò il capo e si dileguò. La porta si chiuse lentamente e i ragazzi rimasero soli con la strana entità.
    La voce parlò ancora, ma non si capì bene da dove proveniva…
    <<spero che non vi siate spaventati alla vista di Majiramon, è un fedele maggiordomo, non vi avrà spaventati…>>
    <<certo che no… lui è un Digidrago>> Disse Sabry ridendo sotto i baffi. Poi proseguì: <<ma dove sei? Noi non ti vediamo…>>
    <<sono ovunque in questa stanza…>> sentenziò la voce rapidamente.
    <<eh!?>> Sussurrò Sabry davanti ad una risposta così sibillina…
    <<penso che abbia ragione… guardatevi intorno…>> Alex aveva capito il significato delle parole e indicò la stanza facendo girare il polso.
    Sonia fu la prima a notarlo dopo di lui: un enorme e lunghissimo serpente trasparente occupava interamente la stanza tonda.
    <<sono Azulongmon.>> sentenziò poi il serpente. <<sono uno dei quattro Digimon che proteggono questo mondo digitale!>>
    <<che cos’è un Digimon??>> Chiese Alex.
    <<ah, che incosciente… avrei dovuto immaginarlo che voi non sapete…>>
    Si interruppe e abbassò l’enorme testone verso i ragazzi, invitandoli a seguirlo nella stanza accanto.
    La porta si aprì da sola e i ragazzi poterono passare uno ad uno. Dopo che anche Azulongmon ebbe varcato quella gigantesca soglia, si avvolse su sé stesso e si fermò sull’altissimo soffitto della stanza. La luce nella stanza si spense all’improvviso.
    <<io sono un Digimon, un Mostro Digitale composto di dati informatici. Noi Digimon viviamo qui, a Digiworld, quello che a prima vista sembrerebbe un mondo digitale pacifico e meraviglioso.>>
    <<un mondo digitale… quindi questa è una realtà virtuale!>> Esclamò Dave tutto d’un tratto.
    <<praticamente è così, solo che i vostri corpi sono realmente in questo mondo!>> dopo che questa frase fu terminata, Azulongmon cambiò completamente tono del discorso:
    <<abbiamo bisogno di voi! La profezia parla chiaro: sette umani avrebbero risvegliato i sette poteri dei Paladini e avrebbero salvato Digiworld dal loro ritorno!>>
    <<il ritorno di chi?>>
    Azulongmon si soffermò un attimo a pensare come se stesse architettando e pianificando le cose da dire loro. Poi la stanza assunse colori e forme. Dal buio scaturì la luce.
    <<sono immagini olografiche…>> riconobbe Aaron.
    <<osservate bene quella che è la triste storia di Digiworld: un mondo che ha conosciuto una terribile battaglia tra bene e male.>> mentre le immagini scorrevano Azulongmon iniziò a raccontare:
    <<molti anni orsono Digiworld viveva un bellissimo periodo di pace e prosperità. Io e altri tre Digimon lo governavamo e ogni Digimon viveva felice e tranquillamente. Però, questo periodo ebbe subito fine quando i sette Digimon che si facevano chiamare “Signori Oscuri” ne presero il comando!>>
    <<signori Oscuri? Devono essere Digimon molto crudeli…>> lo interruppe Sabry, ma Azulongmon non ci fece caso.
    <<questi sette demoni sconfissero me e gli altri guardiani e ci sigillarono nelle profondità dell’abisso. Presero il controllo di Digiworld e lo ridussero sul ciglio della distruzione. Tuttavia, fortuna volle che comparvero i sette Paladini. Ognuno di essi riuscì a sigillare uno dei sette signori oscuri e a bandirlo nell’Area Oscura, il nucleo di Digiworld, covo di molti Digimon malvagi. Dopodiché ognuno dei sette paladini lasciò dietro sé un Digiuovo contenente l’erede digitale dei suoi poteri, ovvero il Digimon che quando rinascerà prenderà il suo posto. Queste Digiuova furono assegnate ai quattro Digidraghi Sacri.>>
    <<chi sono?>> Chiese Sonia, che nel frattempo teneva d’occhio le immagini che si alternavano nella stanza.
    <<quando mi liberai dall’abisso, per gli altri guardiani ormai non c’erano più possibilità, così mi unii ad altri quattro Digidraghi come me. Ecco come sono nati i quattro Digidraghi!>>
    <<aha>> annuì Theo.
    <<così prendemmo in custodia le Digiuova e le custodimmo fino ad ora. I sette paladini non lasciarono solo quelle. Predissero l’arrivo di sette umani e lasciarono per loro sette armi mortali racchiuse in sette ciondoli magici che andarono perduti…>>
    <<quindi i sette prescelti saremmo noi?>>
    <<esatto! Nella stanza a fianco sono deposte sette digiuova. Sono rimaste chiuse per molti millenni ed è giunto oggi il momento che si schiudano. Quando vi avvicinerete ad esse dovrebbe accadere il miracolo!>>
    <<non so… non credo sia reale tutto ciò…>> disse Sabry
    <<beh, se non lo è vivremo tutti un’avventura lo stesso!>> Le rispose Sonia.
    <<d’accordo! Ci stiamo!>> Esultò Dave.
    <<ma perché ci avete fatti venire qui…?>> Chiese a questo punto Aaron.
    <<perché i sette Paladini prima di morire non predissero solo il vostro arrivo, ma anche… il loro ritorno!>> L’aria nella stanza divenne fredda. Le immagini si spensero, le luci con loro. Poi si riaccesero.
    <<il ritorno dei sette Signori Oscuri?>>
    <<esatto. Voi siete la nostra speranza. Neanche noi Digidraghi Sacri abbiamo il potere necessario a contrastarli. Sono Digimon che solo dei guerrieri sacri e puri possono combattere. Quando furono sigillati nell’Area Oscura, essa venne chiusa a sua volta da sette sigilli. Ognuno rappresentava uno dei sette vizi capitali. I sigilli vennero dispersi e affidati a dei Digimon segreti e misteriosi. Il cancello che separa Digiworld dall’area oscura si apre solo quando essi verranno riposti su quella porta. Temiamo che qualche Digimon loro accolito abbia intenzione di trovare i sigilli!>>
    <<ma è orribile! Così i signori oscuri si libereranno e Digiworld crollerà nuovamente nel caos e tanti Digimon soffriranno ancora!>> Gridò Sabry nuovamente.
    <<e’ così. Avete accettato un compito che non vi sarà facile! Le digiuova sono nell’altra stanza, entrate e si schiuderanno!>>
    Lentamente i ragazzi varcarono la soglia della porta.

    FINE CAPITOLO 1

    Edited by TakeruTakaishi - 23/11/2012, 20:25
     
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  2. DigiFakk94
     
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    Carina! Mi piace. Finalmente dei digiprescelti italiani! :D
    Sono proprio curioso di vedere quali sono i 7 digimon...
     
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    molto interessante scrivi molto bene e la tua storia direi che per il momento è originale, vedremo il resto come va avanti e quanto pensi di farla durare questa storia
     
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  4. avenging angel
     
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    ho già espresso il mio parere in chat :)
     
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  5. domer
     
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    Per il momento mi piace ;) Aspetto con molto interesse di leggere il secondo capitolo ;)
     
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  6. TakeruTakaishi
     
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    oggi lo posto xD Grazie a tutti per il sostegno ;) I sette Digimon sono sia vecchi che nuovi, ho voluto creare una bella storia. Lunga, ma bella! Digifakk94, ne rimarrai sorpreso ;)
     
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  7. domer
     
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  8. TakeruTakaishi
     
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    Secondo episodio della fanfiction!

    Episodio 2: La prima digievoluzione

    Dopo che Azulongmon chiuse la porta, la prima cosa che venne notata dai ragazzi fu la purezza dell’aria nel vallo. Sette uova di colori e dimensioni diverse erano state poste su un cuscino rosso enorme al centro del salone. Con un rapido movimento di zampa, Azulongmon fece scivolare le uova, che finirono ai piedi dei ragazzi.
    <<appena i Digimon usciranno dalla Digiuova vi riconosceranno come i “loro prescelti” e stringerete con loro un rapporto di fiducia reciproca. Potrete utilizzare i vostri “Digivice DS” per vederne i dati.>>
    <<i Digivice DS? Ti riferisci ai nostri videogiochi?>> Chiese prontamente Sonia estraendo il suo. La prima cosa che notò è che il colore era divenuto viola. La stessa cosa successe agli altri. Ognuno tirò fuori dalla tasca il proprio DS e notò che i colori erano cambiati.
    <<si schiude!>> Esclamò Sabry.
    Dal Digiuovo della ragazza fuoriuscì un cagnolino dagli occhioni teneri. Appena lo vide Sabry lo prese in mano e lo abbracciò. Poi il Digivice divenuto giallo squillò. Glielo puntò contro e lesse le scritte apparse sulle schermate:
    <<salamon, Digimon Animale di Livello Intermedio, tipo Antivirus. La sua tecnica: Ruggito Canino!>> poi continuò: <<e cosi tu saresti Salamon? Piacere io sono Sabrina!>>
    Immaginate la sorpresa di questa quando vide il cane parlarle:
    <<piacere!>>
    Ma non fu l’ultima: anche il Digiuovo di Giuly si schiuse. La ragazza puntò al Digimon nato il Digivice blu e lesse:
    <<fanbeemon. Digimon Insetto di livello intermedio. È di tipo Virus. La sua tecnica: Pungiglioni Tossici>> Una sorta di piccola ape drizzò le antenne e, alzandosi in volo raggiunse la ragazza.
    <<piacere! Io sono Fanbeemon e sono il tuo Digimon!>>
    La ragazza chiuse gli occhi. Prese in mano il Digimon e lo accarezzò lentamente.
    <<ciao Fanbeemon! Io sono Giulia, ma puoi chiamarmi Giuly!>>
    Dave fu il terzo a cui si schiuse l’uovo. Dal suo Digiuovo nacque una sorta di coniglio marrone con lunghe orecchie penzolanti. Aveva tre corna sulla testa, al che il ragazzo lo guardò strano:
    <<e tu saresti?>>
    Il Digimon si girò dall’altra parte in preda ad un attacco di timidezza e sussurrò così lento il suo nome che dovette ripeterlo per almeno tre o quattro volte e alla fine il ragazzo fu costretto ad usare il Digivice blu per capirlo:
    <<lopmon, Digimon animale di livello intermedio. Le sue tecniche: Lop Tornado e Raffica di Cristalli.>>
    Dave prese quindi il Digimon e, notando la sua leggerezza, lo mise sulle sue spalle. Successivamente Alex si spaventò alla vista di una…
    <<…talpa?>>
    <<sono Ryudamon!>> Disse spavaldamente il Digimon, come se si fosse offeso.
    <<ryudamon, Digidrago di livello intermedio. Le sue tecniche: Cozzata Contrattaccante e Spade Luminescenti.>>
    Aaron prese il Digivice verde e lo puntò contro il suo nuovo Digimon.
    <<patamon, Digimon mammifero di livello intermedio. La sua tecnica…>>
    Il Digimon lo interruppe e scagliò una violenta “Bomba d’Aria” dall’altra parte della sala, poi riprese:
    <<… se volevi sapere qualcosa di me, bastava chiedere…!>>
    Aaron sorrise, prese Patamon in braccio ed esclamò:
    <<io e questo Digimon ci assomigliamo molto!!>>
    Theo prese il suo Digiuovo, lo strofinò e una crepa si formò sulla sua superficie. Pronto con il DS divenuto rosso, vide schiudersi davanti a lui un Digimon piccolo e blu.
    <<dracomon, Digidrago di livello intermedio. La sua tecnica: Baby Soffio.>>
    <<piacere sono Dracomon!>>
    Il ragazzo aspettò che il Digimon si mettesse bene in piedi e quando ebbe finito di barcollare lo salutò strofinando la sua mano sulla sua testa cornuta.
    <<e tu chi sei?>> Disse Sonia al Digimon pianta nato dal suo Digiuovo.
    <<sono Palmon! Un Digimon vegetale di livello intermedio!>> Il Digimon rispose.
    Sonia non ebbe neanche il tempo di estrarre il Digivice, che Palmon rivelò la sua tecnica:
    <<e’ Liane Avvolgenti!>>
    Sonia concluse: <<sì sì! Sei proprio un bel tipetto! Io sono Sonia! Piacere!>>

    Quando tutti ebbero i loro Digimon Azulongmon prese la parola:
    <<dovete far digievolvere i vostri Digimon. Solo così riuscirete a combattere il male e ad impedire ai demoni di tornare alla luce. Il male esiste ed esisterà sempre, ma voi siete il bene e trovando anche gli altri Digidraghi avrete delle carte in più per vincere! Andate prescelti!>>
    A queste parole un terribile vento soffiò nella stanza e i ragazzi vennero buttati fuori dalla torre insieme ai loro Digimon. Caddero molto distanti, in una radura completamente ricoperta di fiori.
    <<mettiamoci in marcia!>> Esclamarono insieme.

    Nello stesso momento, altrove, in un posto scuro e senza sole, un Digimon ben diverso da quei pochi che fin’ora erano stati incontrati dai ragazzi mescolava un liquido in un calderone. Spiegò le sue ali si grattò rudemente il petto rosso con le mani, che più che mani definirei artigli, o, ancora meglio, grinfie.
    <<sono arrivati?>> chiese a qualcuno che si trovava lì con lui.
    <<sì… quello stupido di Azulongmon pensa di poterci fermare regalando i sette Digimon nati dalle Digiuova dei paladini a quelli stupidi umani!>> rispose l’altro.
    Una voce femminile interruppe la conversazione:
    <<noi siamo Digimon potenti, ma non sappiamo fino a che punto possono arrivare loro… ricordatevi la grande impresa che erano riusciti a compiere!>>
    <<lo so, ma erano al livello mega in quel tempo! Non possono competere adesso neanche con noi!>>
    Il Digimon che mescolava il calderone smise di compiere quel gesto e si girò verso l’altro, lasciando che la luce del focolare illuminasse il volto di questo che, infastidito da quel briciolo di luminosità, si coprì gli occhi.
    <<non hanno speranze finché io avrò l’altra metà… ci ho messo tempo per trovarli e pensavo che tutti insieme uniti avrebbero spezzato i sigilli… ma non fu così…>>
    <<forse…>> la voce femminile interruppe il discorso nuovamente: <<… dovremmo attaccarli prima che riescano a digievolvere!>> Guardava il Digimon al centro con aria di sottomissione.
    <<forse hai ragione! Ma non date la vittoria per scontata… sanno essere terribilmente forti… specie se sarete voi due a provocare la loro digievoluzione. In tal caso sarò spietato con voi!>> Detto ciò il Digimon scomparve, lasciando dietro di sé il forte odore proveniente dal calderone. I due Digimon con lui lo seguirono.

    <<forse dovremmo cercare un villaggio da qualche parte…>> propose Sabry.
    <<sì, ma dove?>> rispose Giuly.
    <<voi non sapete dove si trova un paese, una città qui a Digiworld?>> chiese Aaron rivolgendosi al gruppo di Digimon.
    <<no!>> Esclamò Lopmon.
    Aaron calpestò involontariamente qualcosa di appiccicoso per terra. Sonia lo guardò strano e si abbassò. Scosse le mani e tolse i fiori. La sua faccia cambiò radicalmente quando realizzò che si trovavano su di una tela di ragno gigantesca.
    Lentamente avvisò gli altri, ma involontariamente Dave si inceppò e cadde facendo tremare tutto. Fu allora che un ragno enorme comparve dal nulla.
    <<bomba d’Aria!>> Gridò Patamon e spezzò la ragnatela in cui era incollato Aaron.
    <<lop Tornado!>> Gridò Lopmon e aiutò Dave ad alzarsi.
    Poi insieme scapparono inseguiti dall’enorme ragno.
    Theo estrasse il Digivice e lo puntò al ragno durante la fugace corsa. Poi lo lesse:
    <<dokugumon, Digimon Insetto, Livello Campione, Tipo Virus. Tecniche: Soffio Velenoso e Ragnatela Velenosa!>>
    Il gruppo badò poco all’analisi del Digimon. Pensavano più a salvare la pelle.
    Correndo i ragazzi riuscirono a seminare il Dokugumon e senza rendersene conto giunsero davanti a delle villette immerse nel verde. Conigli che entravano e uscivano da esse, che tagliano l’erba, che fanno la spesa! Cose che sulla Terra non esistono.
    Aaron si avvicinò a Patamon e gli fece cenno di aggrapparsi al suo avambraccio. Patamon di tutta risposta salì sulla testa facendo quasi perdere l’equilibrio al ragazzo.
    <<perbacco, Patamon! Devi per forza disobbedire ai miei ordini??>>
    <<non ho disubbidito. Io pensavo che mi avevi chiesto di salirti sulla testa, che poi è molto più comoda del braccio!>>
    A quelle parole Lopmon spalancò gli occhi e la sua espressione cambiò. Dave e il suo Digimon si scambiarono a vicenda un’occhiata: Dave preoccupato e Lopmon sogghignante. Dave cautamente fece scendere Lopmon dalle sue spalle e lo mise per terra. Poi lentamente, progredendo in velocità si precipitò verso il villaggio dei conigli, inseguito da Lopmon che voleva, dopo aver sentito Patamon dire che il braccio è più scomodo, salire sulla testa del suo partner. Fece un balzo in avanti e finì con lo schiaffeggiare involontariamente Dave con le sue orecchie. Il ragazzo imprecò e Lopmon chiese il significato di tali parole. Dave si trattenne dal rispondere e Lopmon continuò a ripetere l’imprecazione a lungo inconscio del significato finché Aaron si avvicinò al suo migliore amico e suggerì al Digimon sulla sua testa di smetterla e gli rivelò cosa Dave intendesse dire prima. Lopmon, al sentire di quella rivelazione, sbarrò gli occhi e tirò una sberla a Dave.
    <<vergognati! Non devi dire certe cose!>>
    Dave lo guardò strano. Un terribile impulso di prendere a schiaffi Aaron lo pervase, ma Aaron, prevedendo ciò, si era già allontanato da molto.
    Intanto, uno di quei Digimon conigli-formi si avvicinò loro.
    Fanbeemon scosse il capo ed emettendo un flebile ronzio si avvicinò al Digimon.
    <<benvenuti al Villaggio Prariemon, stranieri! Io sono un cittadino di questo paese!>>
    <<ma siete tutti Prariemon qua dentro?>> Chiese Fanbeemon.
    <<sì! Noi viviamo pacificamente nel villaggio da molti anni! Voi che Digimon siete?>>
    <<noi non siamo Digimon…>> rispose calma Sonia, abbassandosi fino a raggiungere la stessa altezza del suo interlocutore.
    Prariemon fece accomodare i ragazzi in casa sua, ma intanto…

    <<quei mocciosi sono arrivati al villaggio Prariemon!>> Il Digimon tornò a mescolare la sostanza fangosa contenuta nel calderone. Gli altri due si avvicinarono rapidamente e entrambi guardarono nel pentolone. In quel momento delle immagini comparvero al suo interno.
    <<che brutti!!>> Esclamò la voce maschile.
    <<tu dici? A me sembrano molto carini!>> Sogghignò l’altra simulando un bacio con le sue labbra rosso carne.
    <<state zitti!>> Esclamò il terzo con voce ferma e arrabbiata. <<voglio che vi sbarazziate di quegli umani e dei loro stupidi Digimon!>> disse il Digimon che all’apparenza sembrava essere il capo della “banda” indicando le immagini nel calderone stesso.
    <<grande Phelesmon, sarà un onore!>> Esclamò la voce maschile.
    <<grande padrone, siete sicuro di riuscire a trovare quello che cercate? Voi lo sapete bene! Sono stati nascosti… non so se ci conviene ucciderli ora. Magari, possono condurci nei luoghi in cui…” venne interrotta da Phelesmon che afferrò un tridente e con voce stridula sibilò: “Non mi importa! Ho un compito che non posso ignorare. Loro hanno bisogno di noi! Solo così potranno tornare…>>
    <<grande Phelesmon… mi chiedevo se mi potreste concedere l’opportunità di ucciderli con le mie mani!>>
    <<no! Boogeymon, ho bisogno del tuo aiuto ancora per un po’. Sarà Witchmon ad occuparsene! Voglio che metta su una sorta di esercito per attaccare i prescelti e distruggere chiunque li aiuti. Fosse anche un villaggio intero.>>
    La voce squillante e stridula di Phelesmon si fermò, ma i suoi occhi rotearono fino a fermarsi su Witchmon, che, inchinandosi si congedò con rispetto per il suo padrone. Nel frattempo Boogeymon sconsolato per il “no” ricevuto si avvicinò al suo padrone che, con un rapido gesto di mano, lo scansò via. Poi Phelesmon si avvicinò ad una sfera nera situata su un tavolo nella sala del suo castello e, dopo averla afferrata, la scagliò nel calderone; si sedette sul suo trono, depose il tridente e ordinò a Boogeymon di sparire, volgarmente, come un demone iracondo con il suo servo.

    Prariemon, prese la parola dopo aver offerto delle brioche appena sfornate ai ragazzi.
    <<noi Prariemon siamo Digimon pacifici e abitiamo in questo villaggio da molto, ma è da un po’ di tempo che subiamo gli attacchi dei Fangmon! Ogni notte, un gruppo di Fangmon percorre queste vie, seminando il panico.>> Si interruppe e scoppiò in lacrime. <<hanno ucciso il mio bambino! Me l’hanno strappato dalle braccia! L’hanno lacerato con le loro fauci schifose e il suo corpo si è scomposto davanti a me!! Non ho potuto fare niente!>>
    <<e’ terribile!>> Disse Giuly avvicinandosi al Digimon in lacrime e abbracciandolo.
    Poi Prariemon tirò fuori una fotografia e la mostrò ai ragazzi.
    <<ecco… lui era mio figlio! Dopo che mia moglie morì in seguito all’attacco di un Digimon malvagio, mi sono dovuto occupare di lui da solo.>> Poi singhiozzando riprese a parlare: <<tutta fatica sprecata per colpa di quei maledetti cagnacci!! Li manderò all’inferno! Sarò un eroe!>>
    Giuly lo guardò con occhi lacrimanti e gentilmente chiese lui una camera per passare l’ormai imminente arrivo della notte. Sorridendo Prariemon consigliò ai ragazzi di passare la notte nella casa a fianco, disabitata a causa della morte dei proprietari, anch’essi uccisi dai Fangmon.
    La casa a loro consegnata aveva l’aria di essere una di quelle villette all’inglese curate nei minimi dettagli, ma senza la moquette. Numerosi vasi di fiori erano posti in punti strategici della casa dove la luce poteva arrivare. Sonia, che, d’altronde, aveva un debole per le piante e conosceva molto bene molti tipi di fiori, rimase sorpresa di vederne la grande varietà e innovazione. Fiori nuovi, mai visti. In quel momento realizzò di essere giunta in un mondo di cui aveva ancora molto da scoprire.
    Lentamente calò la sera e i ragazzi mangiarono quello che Prariemon portò loro. Un’ora dopo erano già tutti nei loro letti, stanchi della fuga da Dokugumon e del lungo tragitto dalla radura al villaggio.
    Giuly non pensava ad altro che alla vendetta. Voleva vendicare il figlio di Prariemon.
    Passò circa un’ora da quando i ragazzi erano andati a letto, ma Giuly era ancora alzata e guardava fuori dalla finestra in attesa di qualcosa che sembrava non arrivare mai. Fanbeemon si svegliò di colpo e la raggiunse alla finestra. Un tonfo. Il fuoco invase la strada. Giuly sbarrò gli occhi e svegliò l’intero gruppo che, dopo essersi rapidamente rimesso i vestiti, uscì dalla villa. “Grave errore”, pensò subito Aaron: un gruppo di cani demoniaci li raggiunse. Aaron fu il più svelto. Prese il Digivice e lo puntò contro i Digimon:
    <<i Fangmon! Digimaghi di livello Campione. La loro tecnica: Pompa di Fanghiglia!>> Lesse Aaron, che fece subito un appunto: <<stanno appiccando fuoco ovunque!>>
    <<ma non sono loro a far fuoco!>> Notò Sonia.
    Spostò poi lo sguardo su un gruppo di Prariemon con in mano delle torce infuocate. Marciando come zombie pronunciavano tutti la stessa cantilena: <<viva la padrona! Lunga vita a Witchmon!>>
    Davanti a loro, un Digimon dalle sembianze di strega vestita completamente di rosso, con un cappello appuntito sulla testa e un gatto nero svolazzante da esso uscente.
    Volava su di una scopa, proprio come le vecchie streghe delle favole e aveva capelli biondi a caschetto.
    <<ma non ha senso! Perché i Prariemon dovrebbero dare fuoco al loro stesso villaggio??>> Si chiese Theo.
    <<non sono loro a volerlo!>> Una voce proveniente da dietro di loro, ferma, decisa, sogghignante, quasi si prendesse gioco di loro e della loro incomprensione: <<stupidi esseri umani! Sono sotto l’effetto del mio incantesimo! Vi stanno cercando… vi conviene darvela a gambe! Ma non so quanto riuscireste a fuggire dai miei Fangmon!!>>
    <<chi sei? Perché fate del male ai Prariemon?>> Chiese Giuly che non poteva tollerare tutto ciò. <<sei perfida!>>
    Detto ciò prese Fanbeemon e fece cenno agli altri di scappare.
    <<sono lì, stanno scappando!! Prendeteli!!>> Ringhiò Witchmon ai Fangmon e ai Prariemon.
    <<orecchie a Rasoio!!!>> Esclamarono i Prariemon. Colpi di luce taglienti sfiorarono i ragazzi che svoltarono con uno scatto in un vialetto poco distante dalla “loro” villa e si infilarono in un cassonetto ben pulito (nel villaggio dei Prariemon, avevano notato i ragazzi, era tutto in perfetto ordine).
    <<dobbiamo spezzare il maleficio dei Prariemon! Solo così potranno aiutarci a sconfiggere i Fangmon!>> Propose Sonia.
    Ma la sua idea era pressoché impraticabile a causa delle circostanze. Ad un certo punto una voce familiare li chiamò dal vicolo! Era Prariemon che faceva loro cenno di seguirli.
    Così uno dopo l’altro i ragazzi uscirono dal cassonetto e seguirono Prariemon.
    <<tu non sei sotto la maledizione di quella strega?>> Chiese Giuly.
    <<no… non credo che possa farmi qualcosa di quel genere…>>
    <<e perché?>>
    <> La voce interruppe il gruppo in fuga.
    <<witchmon, Te li ho portati! Adesso libera mio figlio e mia moglie!>>
    <<e così non sono morti veramente!>> Gridò Giuly imbufalita dalle menzogne di questo.
    <<era l’unico modo che avevo per riavere la mia famiglia!!>>
    <<ma così hai distrutto il tuo villaggio e hai mentito a noi che volevamo aiutarti!>>
    Mentre il gruppo provava a scappare, Giuly e Fanbeemon erano rimasti davanti a Witchmon e al lei di fianco Prariemon, in attesa di spiegazioni.
    <<libera la mia famiglia! I ragazzi te li ho portati!>>
    <<eccoli!>>
    Witchmon schioccò le dita e due Prariemon di statura diversa corsero dal terzo, di fianco alla strega.
    <<bene, adesso non mi servite più!>>
    La crudeltà con cui disse quelle parole fu superata solo da quella con cui le mise in pratica. Witchmon prese la sua scopa e la mise in bocca al povero piccolo dei Prariemon. Perforò il suo corpo, che si ridusse in semplici dati, che volarono nell’aria.
    Giuly, inorridita da tale gesto, chiuse gli occhi, mentre Fanbeemon la incitava alla fuga. La ragazza tremava. Un Fangmon si avvicinò a Witchmon che fece lui segno di agire: Fangmon non perse tempo. Divorò la testa di mamma Prariemon e sbranò l’ultimo rimasto. Il ghigno di Witchmon alla vista dei loro corpi sbriciolarsi fece imbestialire Giuly. A quel punto la ragazza capì. Capì cosa aveva portato Prariemon a mentire. Capì cosa aveva provato nel vedere suo figlio ucciso da quella strega sorridente.
    Aaron e Sonia si guardarono reciprocamente, abbracciandosi.
    <<giuly, dobbiamo scappare…>> suggerì Fanbeemon, ma la ragazza non ci fece caso.
    <<no Fanbeemon, dobbiamo restare e combattere per loro! Abbiamo fatto una sorta di promessa ad Azulongmon! E io ho intenzione di mantenerla! Sei senza cuore Witchmon!>>
    <<cosa? Da dove ti viene questo coraggio? Io sono molto più forte di voi… potrei eliminarvi…>> Witchmon si fermò, poi incredula si girò verso i Fangmon: <<attaccateli!>>
    La massa di Fangmon si rovesciò sui ragazzi gridando: <<scasso Veloce!!!>>
    I loro corpi erano terribilmente veloci e colpivano così forte i ragazzi che furono costretti ad abbassarsi per evitare i colpi. Witchmon rideva.
    Fu allora che accadde tutto: un momento. Fanbeemon si alzò di scatto. Giuly, tremante ancora dalla rabbia della spietata Witchmon alzò il Digivice. Fanbeemon in quel momento si illuminò. Lo sguardo della strega cambiò radicalmente:
    <<tempes…>> Non fece neanche in tempo a finire la frase:
    <<fanbeemon, digievolve… Waspmon!!>> Il corpo di Fanbeemon era completamente mutato: ora si era trasformata in una gigantesca vespa meccanica con un grosso pungiglione cibernetico al posto della solita punta velenosa. Giuly, ammirata da tale scena, estrasse il Digivice:
    <<waspmon, Digimon Androide di livello campione. Le sue tecniche: Cannonata Turbolenta e Pungiglione Laser!>>
    Witchmon incredula riprovò a scagliare la sua tecnica, ma fallendo si diede alla fuga sulla sua scopa.
    Waspmon volò per qualche metro al di sopra del terreno e, sotto le parole incitanti di Giuly e gli sguardi attenti del resto del gruppo, sparò un paio di cannonate di luce dal pungiglione. Tutti i Fangmon vennero spazzati via e il paese venne distrutto completamente e le case rase al suolo.
    I Prariemon si ripresero dall’incantesimo della nemica ed ebbero il tempo di scappare.
    Waspmon tornò poi Fanbeemon, una volta esaurite le energie.

    Passata la notte i ragazzi dovettero ripartire alla ricerca di uno qualunque dei quattro draghi, come detto loro da Azulongmon.
    <<mi è dispiaciuto per i Prariemon! Adesso il loro villaggio dovrà essere ricostruito…>>
    <<lo so, ma d’altronde sono stati vittima dell’attacco di Witchmon e dei Fangmon… l’hai vista in faccia quella?>> Chiese poi Sonia all’amica che aveva appena parlato.
    <<sì, lo sguardo di un’assassina… rideva come se stesse giocando con i poveri Prariemon…>>
    <<spero di non rivederla più…>>

    Intanto altrove, Witchmon era tornata da Phelesmon, il suo padrone.
    Nulla di buono la attendeva. Scese dalla scopa e varcò la porta della sala del trono:
    <<grande padrone io…>>
    <<hai fallito…>> Rise Phelesmon con la sua voce stridula.
    <<lo sapete?>>
    <<ti ho tenuta d’occhio… sei ridicola! Potevi ucciderli e sei rimasta a parlare con quella bambinetta tutto il tempo… sei stata molto sciocca… meriti una sonora punizione…>>
    Le urla di Witchmon invasero le sale del castello. Anche Boogeymon, che si trovava dall’altra parte di esso riuscì a udirle.
    <<non succederà più…>> bisbigliò lei inchinata e ansimante.
    <<sarà meglio!>>

    FINE CAPITOLO 2

    Edited by TakeruTakaishi - 23/11/2012, 20:55
     
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  9. domer
     
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    Waa bello **
     
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    interessanti i digimon che hai scelto

    nello spoiler ci sono le (probabili) digievoluzioni future dei digimon, quindi se lo aprite e vi rovinate affari vostri :sasa:

    patamon, salamon e lopmon diventeranno serphimon, ophanimon\magnadramon e kerpymon, i tre digimon angelici o due angelicii e un grande drago
    dracomon ha due possibilità, volare nei cieli come slayerdramon o scavare sottoterra come breakdramon, senza contare la possibilità che ci sia examon, il cavaliere reale
    ryudamon è interessante, in quanto owryumon è considerato uno dei draghi più potenti e leggendari al punto da competere con fanglongmon senza contare che può diventare la spada di alphamon
    infine palmon ha due chance, rosemon o lotusmon, sempre se non ne trovi un'altra
    fanbeemon invece è carina come idea, in quanto evolve in waspmon, poi in cannonbeemon ed infine in tigervespamon, che è a mio avviso molto potente anche se un s'è mai visto

     
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  11. TakeruTakaishi
     
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    Mm... chissà se Ophanimon o Magnadramon, Groundramon o Wingdramon? xD
     
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  12.  
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    ecco, io metto sotto spiler e te li riveli uguale

    sei malvagio XD
     
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  13. DigiFakk94
     
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    Ahhhh che bello...digimon nuovi, ma senza abbandonare i "classici". Perfetto, direi! ^_^
     
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  14. TakeruTakaishi
     
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    Episodio 3: Scommesse

    Lasciandosi alle spalle il villaggio, ormai distrutto, dei Prariemon, i ragazzi arrivano nel villaggio adiacente, popolato da diversi Digimon. Molti di essi si domandavano cosa fosse successo quella notte nel villaggio vicino, poiché anche dal loro era stato possibile notare il fuoco.
    <<e’ da molto tempo ormai che i Fangmon turbavano la quiete di quel posto…>> sibilò un Orochimon ubriaco appena uscito da un pub, <<… ma mai avrei pensato che anche i Prariemon stessi volessero distruggerlo…>>
    Al sentire di quelle parole, Giuly si arrabbiò, ma Sabry la rassicurò.
    Dave le si avvicinò e la invitò a bere qualche bevanda del posto.
    <<ma non sappiamo cosa bevono i Digimon!!>> Suggerì Sonia.
    <<beh, io ho sete!>> disse in tutta franchezza Palmon, che entrò nel pub seguita da tutti gli altri Digimon.
    Il locale emanava un forte odore di alcol e il barman era tutt’altro che rassicurante. ExTyrannomon era il suo nome. La sua forma? Un bestione rosa con una pancia la cui circonferenza faceva a gara con quella della città, pensò subito Theo.
    Pigramente il barista afferrò una bottiglia di vodka e ne versò un po’ in un bicchiere. Quando gli fu posto davanti, Aaron lo rifiutò e Patamon accidentalmente lo fece cadere. ExTyrannomon si infuriò a tal punto che per poco non sparò una “Sfera Instabile” dalla zip del suo corpo. Patamon riuscì a calmarlo spiegandogli la situazione e ExTyrannomon indicò loro un foglio appeso con una graffetta ad un pilastro di legno nel locale.
    Sonia si avvicinò con Alex ad esso e lesse:
    <<170° torneo all’arena sismica: si aprono le iscrizioni.>>
    <<dovremmo partecipare!>> suggerì la ragazza con aria agguerrita mentre fece per prendere la penna posta su un tavolino lì vicino. Intuendo che su di esso vi erano i moduli per la partecipazione, Aaron le afferrò il braccio e le tolse la penna di mano, rimproverandola riguardo al fatto che nessuno di loro era abbastanza forte per partecipare a tale torneo.
    <<uffa! Io speravo che Palmon digievolvesse in quel torneo!!>> Ribatté la ragazza.
    ExTyrannomon continuava a guardare storto i ragazzi da quando erano entrati per la prima volta in quel locale, quasi come li stesse tenendo d’occhio per evitare che combinassero guai…
    Usciti dal pub, Sonia e Sabry, amiche d’infanzia inseparabili, adocchiarono una boutique “d’alta moda” e vi si precipitarono.
    <<chissà come faranno quando si accorgeranno di non avere i soldi per pagare…>> pensò Alex.
    Theo si voltò un secondo per fare il punto della situazione. Una città in stile far west poco lontana da un paese di campagna in cui abitavano i Prariemon…
    <<digiworld è proprio strano…>>
    Nel frattempo Aaron e Dave presero Alex e lo trascinarono, contro la sua volontà ad uno di quei videogiochi da Luna Park in cui il giocatore deve fare più punti possibile tirando un pugno ad una specie di sacco. Dietro le spalle di Alex, che provava a inserire una monetina, “gentilmente offerta” da un Tapirmon di passaggio che, involontariamente, era stato colpito dalla Bomba d’Aria di Patamon (e sta a voi capire se è stato Patamon che involontariamente lo ha colpito o il se povero malcapitato, senza volerlo, è stato colpito…), per dare il via al videogioco, Aaron e Dave si passavano i soldi che lo stesso Tapirmon era stato così gentile a “donargli” dopo che questi lo avevano “aiutato” a rialzarsi, facendo “per errore” cadere il suo portafoglio e “raccogliendolo”.
    <<ops!>> aveva gridato Dave, <<ti è caduto il portafoglio!>> Aveva aggiunto Aaron.
    <<ma qui mancano dei soldi….!”>> Aveva esclamato Tapirmon.
    <<ma qui manca una Raffica di Cristalli!>> Aveva risposto Lopmon!
    Insomma, quando Alex fece 6500 punti, Aaron dovette cedere i soldi che “gli furono gentilmente donati in segno di generosità” a Dave per la scommessa persa.
    All’improvviso, poco lontano da lì, si udì un tonfo. Come se qualcuno o qualcosa avesse sbattuto la testa da qualche parte. Sonia e Sabry, sconsolate per non aver potuto comprare niente, avevano udito il frastuono e uscirono dalla boutique di corsa per raggiungere il posto dove, secondo loro, era successo il “delitto”.
    Aaron e Dave interruppero il loro gioco d’azzardo basato su scommesse, a cui il povero Alex, “di sua spontanea volontà” prendeva parte, e inseguirono le ragazze nel tentativo di fermarle. Solo Giuly non si riusciva a trovare. Perfino Theo, che si trovava in un negozio di scarpe lì vicino, udì il botto e corse insieme agli altri.
    Poco distante da dove si trovavano prima, in un vicolo sabbioso e polveroso, una banda di Digimon capeggiata da un Saberdramon stava dando luogo ad un impari pestaggio. Theo puntò il Digivice contro Saberdramon, un grosso uccellaccio nero munito di dentatura.
    <<saberdramon, Digimon Volatile di livello campione. La sua tecnica: Colpo d’Ali Eclissato!>>
    Saberdramon si voltò rapidamente, così come i suoi sgherri:
    <<lynxmon, Digimon Animale, Livello Armor. La sua tecnica: Turbine Termico!>>
    Lesse Alex dopo aver puntato il suo DS verso gli sgherri.
    <<siete in tre! Perché state attaccando quel povero Digimon?>> Chiese poi con un tono rimproverante.
    <<non ti impicciare, ragazzo! Ti conviene stare fuori dai nostri affari!>> Sibilò Saberdramon, poi con un cenno, fece segno ai Lynxmon di dileguarsi.
    <<sei ferito… dove ti fa male?>> Domandò Sabry al Digimon dolorante, che era stato scagliato con violenza contro un muro di cemento.
    Sabry, dal canto suo, si era sempre occupata di medicina. Sua madre era una rinomata chirurga della zona e lei si era fin da piccola appassionata al mestiere del medico.
    <<sto bene. Non ho bisogno del tuo aiuto!>> Affermò il Digimon.
    <<si chiama Gwappamon…>> Affermò Aaron, poi riferì il resto di ciò che lesse sul Digivice: <<e’ al livello campione e la sua tecnica è Raffica di Dischi!>>
    <<non possiamo abbandonarti in queste condizioni!>> Insistette Sabry.
    <<ti ho già detto che sto bene!>> Ripeté Gwappamon mentre cercava insistentemente di rialzarsi da terra.
    Ma le ferite alle gambe glielo impedivano.
    Sonia, che era sempre stata una ragazza impulsiva, gli diede una violenta botta in testa, mentre Palmon lo afferrò con le sue Liane Avvolgenti.
    Quando Gwappamon si risvegliò, intorno a lui vide una stanza pulita, con un vaso di fiori sulla finestra aperta. Si avvicinò ad essa e si affacciò:
    <<piccoli impiccioni! Gli avevo chiesto di lasciarmi lì!>>
    <<ti sembra il modo di ringraziare qualcuno che ti ha salvato la vita??>>
    Ryudamon si avvicinò al malato.
    <<digimon cattivi come quelli non si trovano in giro… anche se noi abbiamo incontrato di peggio…>>
    <<non mi interessa… io ho delle priorità!>>
    <<quelle di farti pestare da un gruppo di Digimon? Cosa gli hai fatto…??>>
    Gwappamon e Ryudamon si fissarono a lungo, poi Gwappamon aprì la bocca, quasi per parlare.

    Nel frattempo, gli altri si misero a cercare Giuly e Fanbeemon che si erano rintanate in una vecchia taverna puzzolente. Quando Sonia entrò in essa si accorse subito della gentaglia che la frequentava. Il barista, che il suo Digivice identificò come Raremon, emanava un forte odore di fogna e i Digimon che erano seduti al bancone erano perlopiù Digimon intermedi ubriachi che cantavano vecchie canzoni piratesche.
    Seduta, su di una sedia scricchiolante, ad un tavolo di legno, Giuly e Fanbeemon si stavano dando alla pazza gioia ad un poker con altri Digimon clienti della taverna.
    <<ne cambio tre!>> Esclamò la ragazza.
    Fanbeemon osservava attentamente la scena. Sonia si avvicinò a entrambe e sbarrò gli occhi.
    <<ne cambio una!>> Controbatté l’altro Digimon, un Digimon orribile e giallognolo.
    Il Digivice lo identificò come Cyclonemon, un Digidrago di livello campione la cui tecnica è “Calura Fondente”.
    <<full!>> Enunciò il Digidrago mostrando la sua mano e allungando una mano verso gli orecchini d’oro della ragazza.
    <<non vedo i tuoi soldi…>> Disse lei tranquillamente.
    Ritraendo le mani Cyclonemon, con aria stordita, chiese il senso di quelle parole.
    <<non vedo i soldi che mi devi… tu hai fatto full? Capisco, ma io ho una scala reale… e pretendo i tuoi soldi!>> disse lei mostrando le carte che aveva in mano.
    Cyclonemon, che aveva sempre vinto tutte le partite di poker a cui aveva partecipato, si rifiutò di consegnarle il denaro e, pronto ad attaccare, fece cenno di spalancare le fauci. In quel momento Fanbeemon digievolse Waspmon e lo scaraventò fuori dal locale.
    Tutti gli altri Digimon lì presenti guardarono con occhi spalancati la scena e Cyclonemon spinto fuori da un attacco del Digimon della ragazza. Impauriti si allontanarono quindi da lei e Waspmon, la quale non tardò molto a recuperare i soldi per la partner.
    Sonia e Giuly si fissarono, poi la prima la afferrò per il braccio e la spinse fuori. Waspmon, il cui istinto era quello di aiutare la partner, non osò avvicinarsi dopo che Sonia la guardò storta, mentre Palmon le aspettava fuori.
    Così, tutte e quattro si incamminarono con Giuly e Waspmon, regredita Fanbeemon, raccontando cosa era successo quel pomeriggio a Gwappamon.
    <<dove l’avete portato?>> chiese Fanbeemon.
    <<a casa sua. Ci siamo fatti dire da un paio di paesani quale fosse e ce lo abbiamo portato. Alex, Theo, Aaron, Sabry e Dave sono andati a cercarvi, ma solo noi vi abbiamo trovate in quel pub… Intanto Ryudamon è rimasto a tenere d’occhio che Saberdramon e i Lynxmon non tornassero…>> le rispose Palmon.

    Intanto, Gwappamon aveva raccontato la sua storia al Digimon di Alex. Gli aveva detto del debito di gioco che aveva con uno dei due Lynxmon e con il capo della loro banda, Saberdramon. Raccontò a Ryudamon dei suoi problemi finanziari e che l’unica speranza che gli era rimasta erano le scommesse… gli raccontò che all’inizio le vinceva spesso, ma che poi ha iniziato a perderle e si è indebitato con quei tipi.
    <<ma che senso ha pestarti… non otterranno niente così!>>
    <<loro vogliono spaventarmi per fare in modo che io mi sbrighi a dare loro i soldi…domani ci sarà il torneo. In palio ci sono molti soldi. Ho intenzione di iscrivermi per vincere il premio e consegnarlo a loro…>>
    <<non credo che ne avrai le forze…>>
    <<non mi importa! Se non ci provo non lo saprò mai!>> Lo interruppe bruscamente Gwappamon.
    Quando i ragazzi tornarono indietro e dopo aver ascoltato quello che era successo quel pomeriggio a Gwappamon, provarono a impedirgli di partecipare al torneo, ma la volontà di questo di partecipare al combattimento per riscattare il debito era troppo alta per essere fermata.
    <<e poi?>> chiese Sabry: <<e poi cosa farai? Una volta che avrai riscattato il debito, non avrai soldi e continuerai a giocare d’azzardo… la storia si ripeterà!!>>
    <<non mi interessa… la mia speranza è quella di riuscire a…>> Ma non finì la frase. Era una cosa che Aaron non permise:
    <<la tua non è speranza, è follia. Non puoi sperare qualcosa e attendere che accada senza fare niente. In questo caso, mi dispiace, ma non possiamo aiutarti.>>
    Le parole di Aaron furono dure e Gwappamon si ritrasse.
    Aaron era stato molto duro a dire quelle parole. Ma aveva ragione. La sua non era speranza, ma una stupida utopia. Così Gwappamon se ne andò dalla stanza e si iscrisse al torneo. Da solo.

    Mentre tutto ciò accadeva, nelle retrovie della città i Lynxmon e Saberdramon avevano fatto un brutto incontro…
    <<chi sei? Osi metterti in mezzo al nostro cammino?>>
    <<non ha importanza, né chi sono e né il vostro cammino. Ci servite per uno scopo più elevato! Abbiamo bisogno del vostro aiuto!>>
    <<chi sei? Rispondi!>>
    <<calma i bollenti spiriti, Saberdramon!>>
    <<come ti permetti!! Non sai chi sono io? Io sono il potente Saber…>>
    Ma non finì la frase. Witchmon fu più veloce. Una parete d’acqua inondò il corpo del volatile, che si scompose in dati.
    <<d’ora in poi obbedirete solo a me!>>
    I Lynxmon, un po’ per paura e un po’ perché avevano riconosciuto la strega come capo branco, chiesero gli ordini.

    Il giorno dopo, come previsto, il torneo ebbe luogo. Tutti i Digimon che avevano intenzione di iscriversi all’ultimo secondo avevano formato una lunga fila davanti ad un piccolo tavolo, dietro cui un vecchio Digimon barbuto prendeva i nomi degli ultimi partecipanti stessi.
    <<povero Gwappamon… rischia molto!>> Pensò Alex, che teneva per mano il suo Digimon in attesa di passare la porta del metal detector digitale.
    <<siamo nella fila centrale. I migliori posti che sono riuscita a trovare…>> Disse Sonia con voce squillante.
    Anima di buon cuore era Sonia: specie per il metodo usato per trovare i biglietti. Gli avevano finiti… per sua fortuna, un gruppo di Gazimon ne aveva un po’… i Gazimon avevano fame, così Sonia provvide a fornire loro il cibo necessario. Solo che “per pura disattenzione”, fece rovesciare la cassa di angurie sulle teste dei malcapitati Digimon, che, poveretti, caddero e batterono la testa.
    <<ooh! Come mi dispiace… sono così goffa!>> Aveva detto lei ai poveretti che negli stenti di rialzarsi avevano lasciato per terra i biglietti.
    <<come posso avervi fatto così male?>>
    La ragazza era famosa per la sua capacità di farsi amare anche dai nemici, a patto che fossero uomini però… e questo ad Aaron non era mai piaciuto, ma d’altronde la cassa di meloni che cadde poi in testa ai malcapitati Gazimon era stata un po’ più voluta della prima cassa di cocomeri!
    <<quando i poveretti si sono rialzati hanno pensato che i biglietti fossero stati trasportati dal vento… poveri…>>
    Sonia aveva assunto quasi un’aria dispiaciuta… ho detto quasi.
    <<l’incontro all’arena sta per iniziare! Affrettatevi!>> Disse la voce dell’altoparlante.
    Pochi quarti d’ora dopo, Gwappamon scese in campo. La folla fischiava e urlava <<buuh!>> al poveretto, così che Alex dovette reagire e chiedere al suo Digimon di far svenire l’ancor più povero Vegiemon a lui di fianco.
    <<che l’incontro abbia inizio: Gwappamon contro i Lynxmon!>>
    Quelle parole fecero raggelare il sangue a tutti nell’arena, soprattutto a Gwappamon.
    Due bestioni infuocati saltarono sul ring e si prepararono all’attacco.
    <<via!>> Gridò il giudice.
    Gwappamon fece segno di resa, ma i Lynxmon lo attaccarono con un getto di fiamme.
    Il Digimon non riuscì ad evitarlo e cadde fuori da ring.
    Nel tentativo di rialzarsi, il primo Lynxmon lo afferrò per la testa. Il pubblico in delirio.
    Alex si alzò e corse dal Digimon, seguito da Ryudamon. Giuly si alzò con lui e Fanbeemon digievolse ancora Waspmon, che allontanò i Lynxmon.
    <<sei un folle Gwappamon! Non puoi pensare di combatterli da solo!>>
    <<infatti io ho detto che mi arrendevo… ma poi ho ritrattato perché mi sono tornati in mente i soldi!>>
    <<come potete permettere a quei due di lottare insieme? Non è corretto!!>> Disse furibonda Giuly mentre tirava per i capelli uno dei due giudici, che spaventati se la diedero a gambe.
    I Lynxmon, intanto, erano riusciti a disfarsi di Waspmon.
    Gwappamon lanciò una Raffica di Dischi ai nemici, ma l’attacco risultò vano.
    <<turbine Termico!!>> Gridò uno dei due.
    Ryudamon si richiuse nella corazza che ha sulla schiena e si frappose tra Gwappamon e la fiammata di Lynxmon.
    <<non potrò stare qui a lungo!>> Disse.
    <<ryudamon vieni via di lì!>> Lo implorò Alex che era al di fuori del ring.
    Il pubblico urlava in delirio e incitava i Lynxmon ad eliminare i tre Digimon.
    Ryudamon mollò la presa e venne invaso dalle fiamme, per poi cadere oltre il palco.
    <<no! Ryudamon!>>
    Sonia si alzò di scatto con Aaron e Theo:
    <<ryudamon, rialzati!!>> gridarono.
    <<ryudamon, reagisci! Puoi farcela!>> Si aggiunse Dave.
    <<devi combattere! Fagli vedere la tua vera forza! Non devi lasciarti sopraffare da quei due stupidi!! Sono dei rimbecilliti!>> Insultò Sabry, al che tutti la guardarono con aria stupita.
    A quel punto tutto il pubblico si mise a ripetere gli incitamenti e ad insultare i Lynxmon.
    Una pioggia di applausi invase l’arena e Ryudamon si rialzò motivato a sconfiggere i nemici. Ma un’altra vampata lo fece scivolare e battere la testa.
    <<ryudamon, no!>> Alex si precipitò sul ring. Prese Ryudamon tra le braccia.
    <<perché lo hai fatto? Perché metti a repentaglio così la tua vita?>>
    <<stupido! Non vorrai che io deluda la folla?>> Disse tossendo.
    Poi chiuse gli occhi e perse i sensi. Uno dei Lynxmon fece per aprire la bocca ed emettere ancora un getto di fuoco. Ma ecco che il pubblico, rimasto in silenzio dopo che Ryudamon venne colpito, riprese gli incitamenti. I Lynxmon, incavolati per gli insulti che gli volavano addosso, si misero a minacciare la folla con vampate e lingue di fuoco. Alex, fece cadere una lacrima su Ryudamon, il quale riaprì gli occhi. Ma Alex lo notò. Notò lo sguardo di un lottatore che non si arrende facilmente. Lo sguardo vendicatore del suo Digimon. In quello sguardo non riconobbe un Ryudamon, riconobbe IL SUO RYUDAMON! Questo si alzò e i Lynxmon lo colpirono ancora, ma il Digimon ne rimase illeso. Gwappamon guardò stupito il Digimon illuminarsi e cambiare forma.
    <<ginryumon!!!!>> Gridò il nuovo Digimon a quattro zampe nato dalla Digievoluzione di Ryudamon.
    <<ecco di chi era quello sguardo!>> Esclamò Alex sorridendo: <<avanti Ginryumon! Fai loro vedere la tua grande forza!>>
    Waspmon si unì alla lotta e colpì i Digimon col suo Pungiglione Laser.
    <<freccia Perforante!>> Annunciò il nuovo Digimon. Una lancia appuntita di ferro uscì dalla bocca del drago e perforò il primo Lynxmon facendolo scomporre in dati.
    Il secondo Lynxmon provò ad attaccare ancora, ma la corazza di Ginryumon era troppo forte per essere perforata. Un altro attacco di Waspmon fece sbilanciare l’avversario, che cadde dal ring e pestò violentemente la testa.
    Il pubblico continuò ad incitare la morte di Lynxmon, ma Alex corse davanti a Ginryumon e gli chiese di non farlo:
    <<non occorre… penso che abbia capito.>> Quelle parole calmarono il drago.
    <<e’ stata lei! Lei mi ha costretto!>>
    Lynxmon sofferente si alzò, ma ricadde subito in preda alla debolezza dovuta al colpo subito sbattendo la testa, ma provò a riparlare:
    <<quella strega! Ci aveva obbligato a partecipare a questo torneo per eliminare voi! Gwappamon era solo un ostacolo!>>
    <<credo che parli di Witchmon!>>
    Aaron e Sonia erano scesi dai posti a sedere insieme ai loro Digimon.
    <<credo che pensasse che ci fossimo iscritti al torneo perché non avevamo un soldo e qua a Digiworld avevamo le mani legate…>> Ipotizzò Aaron.
    <<meno male che abbiamo Giuly!>> Rise Sonia riferendosi alla contingente vincita dell’amica.
    <<sì, ma quello che conta è che Saberdramon e la sua banda non ti diano più fastidio!>>
    Disse poi Ginryumon guardando Gwappamon e successivamente spostando lo sguardo sul partner. “Già!” Confermò lui.
    <<l’ha ucciso! Quella Witchmon ha ammazzato Saberdramon!>> Affermò Lynxmon.
    <<gli sta bene!>> Disse Sonia.
    <<non essere così cattiva, Sonia! Infondo parliamo di un omicidio! Digimon o esseri umani, sempre un assassinio è…>> Disse Theo, che li aveva raggiunti.
    <<comunque sia, adesso sappiamo che questa strega ha davvero intenzione di eliminarci, ma chissà perché…>> Pensò Dave tra sé e sé.
    <<e in ogni caso, Lynxmon, adesso hai imparato la lezione…>>
    <<mio fratello era stato ingannato da quel Digimon! Gli aveva sottratto tutti i soldi!>> Disse poi l’ex nemico indicando Gwappamon.
    <<la mia storia è ben diversa…>> Continuò poi il Digimon, raccontando la sua versione.
    <<non lo sapevo… se ce l’avessi detto prima…>>
    <<il vostro comportamento è stato scorretto, in ogni caso!>> Aaron prese la parola: <<avete minacciato un Digimon assai più debole di voi e per di più in gruppo!>>
    <<non avevamo intenzione di fargli del male…>>
    <<ma lo avete fatto… ed è questo che conta!>> Sonia parlò così duramente che Lynxmon si alzò con le poche forze rimaste e se ne andò.
    <<vigliacco! Codardo!>> Urlò il pubblico.
    <<penso che la vergogna sia una punizione fin troppo adeguata per quel Digimon!>>
    <<un po’ mi dispiace… >> Affermò Aaron. <<se uno dei miei due fratelli minori morisse…>> si interruppe.
    <<non ti comporteresti comunque così.>> Concluse Dave: <<no, ti conosco fin troppo bene!>>
    Aaron si girò, conscio che quell’avventura era servita a tutti qualcosa. Patamon lo seguì e, attaccatosi al suo avambraccio, si addormentò.

    Quella sera i ragazzi salutarono Gwappamon e Giuly, in particolare, si avvicinò a Cyclonemon, che indietreggiò impaurito.
    <<non voglio farti del male, ma ricorda che i debiti di gioco si pagano, comunque. Ecco, questi sono i tuoi soldi…>> Porse un sacco.
    <<non posso accettarli. Gli hai vinti onestamente ragazzina e te li meriti… vattene!>>
    Giuly lo guardò storto e pensò sorridendo: << forse onestamente, ma non legalmente…>>
    Cyclonemon si corresse: <<volevo dire che puoi raggiungere i tuoi amici!!>> Disse scusandosi.
    Giuly fece finta di niente, diede un’ultima occhiata a Gwappamon facendo lui un segno di saluto e raggiunse il gruppo. Insieme lasciarono il paesino.

    FINE CAPITOLO 3


    Edited by TakeruTakaishi - 24/11/2012, 17:55
     
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  15. DigiFakk94
     
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    User deleted


    Ahahhahaha un po' bastardelli questi digiprescelti! XD
     
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500 replies since 12/8/2011, 18:02   5428 views
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