Frammenti Di Storie

Questa è pesante.... tu lo faresti Tai? Scriveresti su quel quaderno?

"La cosa che odio di più a questo mondo è l’ipocrisia. Questa fa più schifo di qualsiasi malvagità. Un veleno che non fa male solo al tuo avversario, ma anche a te stesso. Un barile di merda spruzzato di litri di Chanel. Ha un dolce profumo di rose, ma in sostanza non è altro che merda. Niente di più, niente di meno".
(Revy - Black Lagoon)

Questo frammento è tratto da una FF - One shot che ho scritto tempo fa.

Slipped Away

L'aria sostava, senza un filo di vento. La luna non c'era. Le lucciole, troppe per sembrare vere, inondavano la coltre alata piombando nel buio cieco della notte.

-"Lo vedi quel fazzoletto di stelle? Ha asciugato così tante lacrime vuote, che ora è diventato il mio tetto.
Se un giorno decidessi di salire, tu..."

Ma l'amico gli strappò dalla bocca le ultime parole, che si prosciugarono tra un respiro e una boccata di sigaretta:

-"Ah, questo te lo puoi scordare, bello mio! Sai che da quando prendo quegli stramaledettissimi psicofarmaci, soffro di vertigini!"

-"Come al solito il tuo cervello ha la consistenza di una stella marina, Taichi! Lo ammonì il biondo efebico, mentre bucava lo sguardo del ragazzo dall'ostinata capigliatura".

-"Ma insomma! La smetti con 'sta stronzata delle stelle!? Tanto lo sappiamo benissimo che hai il cervello incastrato tra le nuvole e i piedi impantanati nel fango! Il coraggio non fa per te, Yama".

-"Dunque non mi accompagnerai..."
Lo graffiò a tono, spalmando un finto sorriso serafico e scacciando con ritrosia quel pungente fastidio di autocommiserazione.

Il castano riprese la parola:

-"Credo che mi artiglierò a questa merda ancora per un po'. Sai, ormai mi ci sto abituando... al dolore intendo. A volte gratta più forte del dovuto, fa dannatamente male... è egocentrico come un moccioso, quel BASTARDO! Ma io so esserlo più di lui! E quando ruggirà così forte da sfilacciarmi l'anima, io... riuscirò ad inghiottirlo. Dopo tutto quello che sto passando, merito anche io un cicchetto di felicità, che diamine!"

Il biondo, annichilito da una umile e ferrea rassegnazione, dette fiato alla cicca e proseguì:

-"Mi domando se esista una formula per risolvere questo fottuto teorema della felicità..."

Ma proprio in quel momento... una voce spezzò quell' impasticcata discussione.

"Hey voi due!"

Una sagoma dai contorni conosciuti, si accingeva a raggiungere i ragazzi e a scucirli dai rantolosi pensieri che li ingolfavano. Il volto colorito dall'aria di montagna, la sua pelle, irrorata dal fresco profumo della sera, palpitava davanti a loro come nuda, e l'esile corpo, fasciato in un kimono dai ricami floreali e dagli intarsi luminosi, li dissipò da ogni dubbio.

-"...e quando parli del diavolo, spunta l'angelo". Pensò Taichi, scavando un sorriso alla ragazza, che inumidendo le labbra, disse:

-"Sapete, dal tetto è troppo facile... lo fanno tutti! Rischiereste di trovare una bolgia assurda.
Odiate anche voi le file, no?

I ragazzi la fissarono tra lo sconcertato e il perplesso, annegando nelle sue parole.

Ma la ramata continuò:

-"Credetemi, il miglior modo di uscire dalla scena è entrarci.
Rapite il vostro pubblico migliore, gonfiate di ali i polmoni, e dopo...


STUPITE!"











Improvvisamente il sipario purpureo calò...

Congelati, i due amici marmorizzarono lo sguardo muto sul fragile corpo della ragazza, riverso per terra. La moquette impastata di petali, l'accolse nel suo grembo, srotolandone le fastose ali di seta.
Di fronte al biancore assillante della morte, le urla si necrotizzarono in gola, mentre quel tappeto di occhi continuava a brillare, e a osservarli in un ustionante silenzio.


Proprio in quell'istante... la farfalla emise l'ultimo battito.

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